Cellulite…Una vera e propria patologia!

Cellulite…Una vera e propria patologia!

Esatto! La cellulite spesso viene sottovalutata o catalogata come qualcosa prettamente estetico. Non è cosi e con questo articolo scopriremo il perché.
Prima di addentrarci nello specifico vediamo che cos’è la cute: essa è una membrana che riveste il corpo umano e si compone di tre strati principali:

-epidermide: ricca di terminazioni nervose ma priva di vascolarizzazione;
-derma: tessuto connettivo denso, riccamente vascolarizzato, con una buona rete linfatica e di terminazioni nervose, presenza di fibroblasti, fibre collagene, elastiche e reticolari;
-ipoderma: tessuto connettivo in cui sono distribuite le cellule adipose.

Perchè è importante conoscere questa rappresentazione?

Perchè durante il processo cellulitico si ha una modificazione a carico del tessuto connettivo, con conseguente compressione dei vari elementi che lo compongono tra cui le terminazioni nervose, da qui si evince l’aspetto antiestetico dell’epidermide che nei casi più gravi comporta anche dolore.

La cellulite, o più precisamente la pannicolopatia edemato-fibro- sclerotica o fibroedema geloide è un’alterazione della microcircolazione del tessuto connettivo, localizzato specialmente su pancia, glutei e cosce.

Colpisce principalmente le donne, non solo per la differente struttura tissutale della cute, ma soprattutto per la componente ormonale come l’estrogeno che è il principale responsabile dell’aggravamento di questa patologia.
Questo perché nelle varie fasi della vita di una donna con l’aumentare degli estrogeni (durante il ciclo mestruale, gravidanza, menopausa) aumenta l’accumulo di acqua interstiziale!

Quindi quali sono le cause della cellulite ?

Alimentazione scorretta, fattori ormonali, stress, sedentarietà, patologie (diabete, disfunzioni ormonali), cattiva circolazione linfatica, fattori genetici, farmaci a base di ormoni steroidei, flaccidità muscolare, tacchi alti e indumenti troppo stretti.
La cellulite è una malattia vera e propria, di tipo evolutivo per cui c’è bisogno di un analisi dettagliata, anamnesi ed esame fisico.
Possiamo distinguere 4 stadi differenti (classificazione secondo Guirro):

  1. Cellulite edematosa. Il ristagno di liquidi non è di natura grave, è reversibile, cominciano a essere visibili i primi segni della “buccia d’arancia”. In questo stadio usiamo solo la palpazione o il pinzamento della pelle.
  2. Edema gel. Il capillare linfatico non riesce a fare scambio di fluidi e si cominciano a formare dei piccoli noduli, la pelle diventa più pastosa al tatto. È un’alterazione visibile sia in piedi che in posizione supina, se trattata tempestivamente è ancora una condizione reversibile.
  3. Cellulite fibrotica. I noduli aumentano, causando avvallamenti del tessuto. Al tatto la pelle, se compressa risulta dolorosa e fredda inoltre si evince pesantezza degli arti inferiori.
  4. Cellulite sclerotica e fibrosi avanzata. I noduli diventano molto più grandi, si verifica una vera e propria fibrosi del tessuto connettivo , in quanto lo stato infiammatorio è molto avanzato. La pelle sembra quasi un “materasso”, e questo stadio è irreversibile. Per cui ci si può avvalere della chirurgia estetica.

La classificazione secondo Leonard e Betrand ci permette, invece, di distinguere la cellulite correlata alla struttura genetica della pelle :

  • Dura: soprattutto in donne dalla carnagione scura;
  • Flaccida: donne con pelle lassa, flaccida;
  • Edematosa: donne che di base hanno alterazioni linfatiche come per esempio il linfedema. È presente il segno della fovea;
  • Mista: quando sono presenti zone di flaccidità, zone di cellulite dura e zone edematose.

Non si può pensare di sottovalutare tale situazione, per cui ne viene di conseguenza che la cellulite va trattata in maniera specifica e consapevole. È fondamentale un approccio globale.

Ma veniamo al punto più importante: cosa fare?

  • È qui che entra in gioco il fisioterapista dermatofunzionale, la cui specialità è quella di trattare in maniera efficace le alterazioni estetiche con la visione fisioterapica, sia riabilitativa che funzionale.
  • Come già accennato sarà fondamentale l’esame fisico, in modo da valutare:
  • 1. Colore della pelle
  • 2. Alterazioni posturali
  • 3. Adiposità localizzate
  • 4. Presenza/assenza di edema
  • Si procederà con la palpazione per:
  • 1. Trofismo della pelle
  • 2. Tonicità muscolare
  • 3. Test buccia d’arancia
  • 4. Prensione
  • 5. Temperatura locale
  • 6. Dolore

Come si interviene?

Sicuramente per ogni grado e per ogni tipo di cellulite, l’obiettivo è quello di drenare, quindi saranno sempre effettuate sedute di linfodrenaggio manuale, in modo da garantire l’eliminazione dei liquidi, una migliore circolazione linfatica e venosa e una riduzione delle circonferenze.
Inoltre la fisioterapia dermatofunzionale, si avvale della terapia strumentale e l’utilizzo del kinesiotaping, in che modo?
La terapia strumentale prevede l’utilizzo di:

  • ultrasuonoterapia nei gradi in cui si iniziano a presentare i primi avvallamenti della cute, quando cioè il gel si sotituisce all’edema,
  • tecarterapia e onde d’urto nei stadi più avanzati sia per celluliti fibrotiche per il rilassamento della fascia, sia per celluliti flaccide attraverso la stimolazione di fibroblasti con conseguente formazione di collagene.
  • Il kinesiotaping, invece, dà supporto al trattamento sia se l’intento è quello di ridurre l’edema, sia se si vuole lavorare sulla flaccidità.

Per contrastare l’edema, inoltre ci si può avvalere anche della fitoterapia, ovvero tramite l’utilizzo di attivi principali come la betulla, l’equiseto, l’ananas, la centella che favoriscono ulteriormente il drenaggio.

(per ulteriori informazioni a riguardo, vi consiglio di visitare https://biolovingirls7.wordpress.com/ )

In conclusione, la cura della cellulite è la sinergia di più trattamenti associati tra loro e personalizzati in base all’individuo.
Al giusto trattamento, ad una buona crema applicata correttamente, ad una tisana o un drenante va associata una corretta alimentazione: quindi prediligere il consumo di frutta, specialmente i frutti rossi che prevengono la fragilità capillare; verdura, soprattutto finocchi e carciofi dalle proprietà diuretiche; consumare alimenti ricchi in potassio che combattono la ritenzione del sodio (legumi, cereali, nocciole…); evitare cibi confezionati e fritti e soprattutto bere almeno 2 LT di acqua al giorno!

Praticare attività fisica almeno 3 volte a settimana: si, affermazione scontata ma la sedentarietà è un’acerrima nemica della cellulite. Inoltre se la componente edematosa prevale, si consigliano esercizi per il ritorno venoso e pilates.

E tu? A quale stadio della cellulite pensi di appartenere?

Qualsiasi dubbio o domanda lascia un commento!

[ Questo articolo è stato scritto in collaborazione con la dott.ssa Federica La Pietra, Farmacista, laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. ]

Estrogeni: ormoni steroidei presenti in entrambi in sessi, ma maggiormente nella donna.
Segno della fovea: fossetta transitoria che si forma a seguito di una digitopressione, è indice di presenza di edema.

Linfodrenaggio manuale: tecnica particolare di massaggio che lavora sul sistema linfatico, favorendo l’eliminazione di liquidi.
Kinesiotaping: è un particolare cerotto che garantisce stimoli biomeccanici sul tessuto cutaneo e sottocutaneo.

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