Linfodrenaggio manuale: a chi fa bene

Linfodrenaggio manuale: a chi fa bene

Il linfodrenaggio è una particolare tecnica di massaggio, esercitata nelle aree del corpo caratterizzate da una riduzione del circolo linfatico.

Lo scopo è quello di far defluire i fluidi linfatici, per tale ragione questa tecnica di massaggio è indicata e sfruttata per favorire il riassorbimento di edemi di natura traumatica (ad esempio distorsioni, contusioni), a seguito di quadrantectomia o mastectomia, nei post interventi chirurgici.

È diventata ormai pratica quotidiana l’uso del drenaggio per edemi durante il periodo premestruale, in gravidanza, per chi lavora mantenendo una prolungata stazione eretta, nelle affezioni gastrointestinali, negli stati di stress emotivo e negli stati di affaticamento degli arti inferiori legati spesso al sistema circolatorio.

Inoltre, è ampiamente sfruttato in campo estetico, in quanto permette di combattere gli inestetismi della cellulite.

È controindicato in casi di insufficienza cardiaca, insufficienza renale acuta, tubercolosi, ipertiroidismo, tumori maligni, vagotonia, asma bronchiale, infezioni.

Nell’esecuzione bisognerà tenere conto di alcuni fattori:

  • le manovre non devono essere avvertite come dolorose o fastidiose
  • non bisogna provocare arrossamento
  • le manovre devono essere lente, ritmate e avvolgenti
  • la durata del trattamento non deve essere mai inferiore a 30 minuti
  • in patologie di tipo cronico le sedute andranno programmate a cicli periodici con alcuni mesi di intervallo.

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